….Ho trascorso una buona metà della vita in maniera vivace, ricca di emozioni, di gioie, di certezze per cui il rapporto con DIO è stato quasi un di più, anche se significativo , che comunque mi ha illuminato e mantenuto fedele a tutte le proposte di vita della Chiesa. Poi, un po’ alla volta, con le sofferenze, il mio rapporto con Dio è diventato più profondo, più da figlio, e in particolare in questi giorni di quarantena L’ ho sentito più vicino e più bello: è un rapporto con un Dio che ti vuole totalmente alla sua sequela. Ma questo vuol dire anche rivisitazione del proprio passato in una chiave critica, in particolare sul piano sociale dei rapporti con i fratelli, soprattutto con i meno fortunati, almeno all’apparenza, e comunque con gli altri con cui siamo chiamati a stare da una lettura completa di un Vangelo di condivisione. Come fate voi a Nomadelfia, di cui ricordo con nostalgia soprattutto i solitari ritiri nella “foresteria” . Oggi seguendo la Messa del Papa da S. Pietro, ho risentito in pieno il senso del rapporto con un Dio Padre che ci vuole vicino e che con la pandemia ci offre l’occasione di una esperienza più completa di Lui, da cui dovrebbe sgorgare un amore totale per i fratelli che dovrebbe riempirci di gioia senza fine. E la bellezza solenne della Basilica di S Pietro vuota che sembrava un anticipo del Regno dei cieli dove ci ritroveremo per tutta l’eternità. era un elemento forte di un messaggio da non perdere. Questi sono giorni importanti da vivere nella pienezza. Con i migliori auguri C.(RM)
…..noi ci sentiamo comunque tra i privilegiati e ringraziamo Dio perchè ci provvede di un’ appartamento nel quale passare questa quarantena…purtroppo qui fuori ci sono tante persone che non hanno un tetto e stanno per la Strada…le vedo tutti i giorni. Un’altra cosa di cui ringraziamo Dio è di avere questo tempo da passare insieme…vedere da vicino i bambini che crescono e poter spendere più tempo con loro e anche avere questo tempo per stare con noi e migliorare il nostro essere insieme come famiglia. Qui in Inghilterra come in America sembra che questo virus sia molto più diffuso e letale tra le comunità già svantaggiate …in particolare tra le minoranze etniche discendenti o provenienti dall’Africa, per una serie di motivi legati alle condizioni di vita al disotto dei nostri standards. Come vedi questo virus è più ingiusto con i poveri e crea più povertà e miseria dove già ce n’era. A.( Londra )
"Lontani i volti, i sorrisi, gli abbracci. Tanti bimbi che aspettano di affacciarsi a questo mondo. In loro, con loro e per loro rimane viva la speranza.” E. ( Nomadelfia)
A distanza di tempo ci rendiamo conto che il contatto con le altre persone ci è indispensabile. Nell’epoca del digitale dove i cellulari, i videogiochi hanno preso piede nelle nostre vite, ci accorgiamo, quando costretti, che i veri rapporti si basano su gli sguardi concreti, sulle strette di mano e sulle ‘pacche’ sulle spalle. Dobbiamo ringraziare la tecnologia che ci ha permesso, tramite dirette streaming e la possibilità di fare videochiamate, di rimanere uniti, di poterci vedere anche da lontano e di raccontarci le cose accadute quel giorno. In questo tempo abbiamo potuto apprezzare, attraverso il lavoro dei sanitari, dei politici, dei volontari (che non mancano mai) che valori come l’amore per il prossimo sono ancora presenti. Un giorno, quando tutto questo sarà finito, sapremo valorizzare il tempo passato insieme, una passeggiata all’aria aperta, un abbraccio sincero. Sapremo valorizzare i contatti umani che troppo spesso passavano in secondo piano. Adesso che abbiamo potuto fermarci e siamo rimasti soli con noi stessi e con i nostri cari possiamo davvero renderci conto di quale grande tesoro siano le persone che ci circondano. Ecco perché non vediamo l’ora di rincontrarle. Tutto questo finirà e noi avremo un’altra possibilità di amarci più concretamente. M. B.(Nomadelfia
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